Sempre più inciviltà a piazza Dante dove ormai ogni sera tantissimi giovani, in sella ai propri scooter, fanno lo slalom tra i turisti, spaventandoli e costringendoli a cambiare strada. La piazza è ad uso esclusivo dei pedoni, questo non basta per poter camminare e passeggiare tranquillamente. Ragazzi e ragazzini, spesso preadolescenti, si mettono in mostra vicina la statua del sommo poeta sfoggiando i motorini come fossero delle moto da corsa. Si atteggiano a pavoni ma ciò che ne consegue è solo un drammatico imbarazzo.

Purtroppo situazioni del genere non sono neanche confinate alla sola piazza Dante. Più ci spostiamo dal centro e più troviamo piazze piene di scooter in zone pedonali. Tra tutte piazza Italia a Fuorigrotta. La situazione sta diventando ingestibile e si evince come il rispetto, non solo verso il prossimo ma anche verso le istituzioni sia pari a 0.

L’inciviltà di piazza Dante: le inutili denunce

Tanti sono stati i residenti della zona ad aver denunciato la questione. I risultati sono stati pressappoco deludenti come spiega un cittadino nel post pubblicato dal Deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: “L’area pedonale di Piazza Dante è ostaggio di gruppi di minori che imperversano con gli scooter sfrecciando tra pedoni, bambini che giocano a pallone, carrozzine e tavolini dei bar. In tre o in quattro, impennano, corrono compiendo pericolose evoluzioni in mezzo a cittadini e turisti che assistono sempre più attoniti a queste scene. Uno dei divertimenti è quello di ‘sgasare’ in prossimità dei tavoli dei ristoranti per molestare gli avventori.

Alcuni esercenti della piazza che osano protestare vengono subito coperti di insulti e minacciati. Anche questo fine settimana abbiamo ricevuto nuovi video che mostrano come la situazione sia oramai fuori controllo. Tante le nostre denunce che rimangono puntualmente inascoltate. Piazza Dante è terra di nessuno, l’assenza di controlli delle forze dell’ordine di fronte all’evidenza è diventata inaccettabile. Chiediamo ancora una volta che l’area venga presidiata prima che accada un incidente grave, le cui responsabilità sarebbero da estendere a chi dovrebbe presidiare una delle piazze più affollate della città”.

Cosa dovrebbero fare le istituzioni

L’ultimo periodo è stato nero per Napoli ed i suoi giovani. Dai fatti di Caivano e fino all’omicidio del buon Giogiò, si nota che una buona parte dei giovani napoletani sono completamente allo sbando. Urgono interventi da parte delle istituzioni. A partire dal Comune di Napoli e fino allo Stato italiano. Urgono politiche sociali, maggiore controllo del territorio e rispetto delle regole. Facile a dirsi ma difficile a farsi quando il sindaco di una città così complicata brinda alla Festa dei Gigli di Barra poche ore dopo la morte di Giovanbattista.

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