A gran richiesta tornano gli articoli della nostra psicologa Fatima Doblas Prieto che in questo pezzo ci racconterà, la prima parte, dei miti dell’amore. Per leggere la seconda parte dovrete attendere fino alla prossima settimana.

I miti si traducono in credenze. Tutta la credenza ha un lato positivo, quello di proteggerci, assicurandoci e l’ha già fatto in passato, la sopravvivenza. Di solito una credenza ha una data di scadenza, arrivando così a un punto in cui restano obsolete, impedendoci di andare avanti. Vediamo insieme le note credenze o miti dell’amore.

I miti dell’amore

In questo articolo:

  • Mito della perpetuità
  • Mito dell’essere amati
  • Mito dell’accordo

Mito della perpetuità

Il lato positivo sarebbe la predisposizione a cercare la stabilità ed il modo di restare con la nostra coppia. Ci incita a prendere decisioni e iniziative che supportano il vincolo. Il lato limitante appare quando pensiamo che per amare dobbiamo legare il nostro cuore per tutta la nostra vita, senza dare importanza a più niente facendo così che ci faccia più paura amare. Quando evitiamo di indagare a fondo sui problemi, perché pensiamo possa causare una rottura, ecco che la credenza/mito dell’amore si posiziona contro di noi. L’amore non finisce mai, cambia solo di forma ed espressione. Il vero compromesso che non potremmo mai rompere è quello della nostra coerenza.

Mito dell’essere amati

L’aspetto positivo è che, il fatto di sapere di meritare amore ci porterà a trovare relazioni dove troveremo ciò che cerchiamo. Il limite invece può scaturire nei rapporti di coppia possiamo tendere a concentrarci troppo nel fatto che l’altro stia costantemente soddisfacendo i nostri desideri e dandoci amore quando questo, realmente, non arriverà mai se non sappiamo amare prima noi. Non possiamo misurare l’amore del partner verso di noi ma solo quello che proviamo noi per l’altro. Si sperimenta e si vive con più forza in prima persona. Non ti possono dare ciò che tu ancora non sai dare.

Mito dell´accordo

Il lato positivo di questo mito è quello di fornire aiuto ad aprirsi per meglio capire la prospettiva dell’altro, smettendo così di chiuderci in noi stessi con il nostro approccio, che di solito non ci permette guardare oltre. Dalla parte limitante, voler bene qualcuno non significa dare a tutto un sì come risposta. Si possono stabilire confronti sani conoscendosi di più, a vicenda. Essere in disaccordo non significa una mancanza di amore. Possiamo dire No a un comportamento/idee/aspetti dell’altro e dire Sì alla persona. Dire No a qualcuno suppone dire Sì a parti di noi stessi probabilmente sconosciute. In queste occasioni, può emergere la paura di non essere amati o accettati.

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