Giornata amara per i ragazzi di Frustalupi: nonostante una gara giocata su buoni livelli, il Napoli Primavera esce sconfitto al Piccolo di Cercola con l’Inter per 2-1. Gli azzurrini non solo vedono sfumare i sogni di gloria per un’eventuale qualificazione ai playoff, ma anche la stessa permanenza in Serie A. Decisivi per tale sentenza sono stati i contestuali risultati di Atalanta e Cagliari, entrambe vittoriose. Non è bastato il sostegno dei gruppi organizzati, venuti in massa a sostenere i ragazzi. L’Inter è stata più cinica nel massimizzare le occasioni ottenute, che sono valse due goal. Chivu sorride.
Sarr sblocca la gara al 21esimo: L’italo-senegalese è bravo ad anticipare Hysaij sul cross morbido di Pelamatti, insaccando lo 0-1. I nerazzurri chiudono addirittura il primo tempo in attacco, ma è bravo Boffelli a bloccare in uscita su Kamate.
La ripresa parte subito bene per i ragazzi di Frustalupi che trovano il pareggio con Iaccarino su punizione. Questi batte rasoterra ad incrociare, complice la finta di Rossi, la traiettoria inganna il portiere nerazzurro Botis.
Gli azzurri si lanciano in attacco e più volte sfiorano il vantaggio, ma Martini all’86’ viene lasciato solo in area e insacca di testa il cross di Pozzi. Inutile il pressing finale degli azzurri.
Una primavera tutto sommato non all’altezza della prima squadra
Questa retrocessione è una brutta mazzata per il movimento partenopeo, e mette in risalto tutti i limiti strutturali della formazione del Napoli Primavera, soprattutto rispetto ai “fratelli maggiori” che hanno stravinto la Serie A. Emerge, dunque, un netto divario tra le due realtà che, seppur appartenenti alla stessa società, fanno intuire una palese diseguaglianza di gestione. L’assurdo, è che una squadra poco attrezzata come quella azzurra, nonostante la retrocessione, è comunque qualificata per la prossima Youth League, competizione per cui non parte certo favorita.
Una squadra come il Napoli merita di avere una Primavera all’altezza e gli stessi ragazzi napoletani devono avere la possibilità di sognare quella maglia azzurra. Eppure Napoli ha dimostrato di produrre tanti ragazzi talentuosi, basti pensare a Donnarumma. Quella famosa scugnizzeria non è stata mai creata. Solo Insigne, prodotto del vivaio azzurro, è arrivato ad altissimi livelli. Per il resto abbiamo visto solo giocatori non all’altezza di determinati palcoscenici. Investire nel settore giovanile deve essere prioritario, per una squadra che fa della crescita dei giovani in vista di eventuali plusvalenze il suo marchio di fabbrica. Bisogna seriamente iniziare a pensare ad un progetto U23 come già sperimentato dalla Juventus.
C’è tuttavia speranza per giovani come Ambrosino (attualmente impegnato con i Mondiali U20), Vergara e D’agostino, che hanno ben figurato rispettivamente al Cittadella, alla Pro Vercelli e allo Juve Stabia.