Sapevi che tante informazioni, cariche, emozioni e pattern che si manifestano nella tua vita, nell’ambito della psicologia, sono state ereditate dalle tue generazioni precedenti? Far pace con il proprio albero genealogico è fondamentale.
Gli scenari cambiano, così come cambiano i piccoli dettagli che accompagnano la situazione ed i vari attori. Ciò che resta di quanto ereditato, è l’emozione.

Potrebbe essere fondamentale rompere questa eredità, ma come? Portandola alla coscienza, dandole un luogo a ciò che è successo e per conseguenza all’emozione che si è generata. Tante volte, alcuni successi sono rimasti segreti. Quello che accade è che, anche se nessuno ce lo abbia comunicato, lo sappiamo e sperimentiamo certe emozioni, viviamo delle paure, di rifiuti che non sono nostri ma che nemmeno sappiamo da dove arrivino. Quando ciò che è innominabile viene fuori, si libera.

Psicologia delle emozioni: il ruolo della nonna materna

Un personaggio importante nell’albero genealogico è la nostra nonna materna, dato che,
quello che ha vissuto nel periodo di gravidanza avrà una corrispondenza con quello che noi
sperimentiamo nella nostra vita. Quando la nonna materna era in attesa di nostra madre e si
stavano generando ognuna delle sue cellule, accade che le informazioni si spostino e si esprimino attraverso le nostre attuali esperienze.

Per esempio, se la nostra nonna ha subito una rapina e l’emozione scatenata fu quella di una perdita, è possibile che noi vivremo con una grande sensibilità tutte le perdite e ci troveremo vulnerabili sul fatto che un’altra persona abbia il potere di “toglierci” qualcosa. Quando realmente ciò che ci appartiene non può essere derubato.

La polarizzazione

Altra forma che contribuisce al mantenimento ereditario delle emozioni è la polarizzazione. Gli estremi sono le due maniere opposte che abbiamo per relazionarci con una stessa situazione e l’emozione
che ci evoca, solitamente, è quella del dolore. Se passiamo da un polo all’altro, continuiamo a evitare
di fronteggiare una problematica e pertanto manteniamo vivo il dolore.

Per esempio: “Mia zia era alcolista e io provo tanto rifiuto verso l’alcol e sono astemia. Il fatto di non sapere come rapportarmi tramite una via di mezzo e dalla libertà di scegliere una relazione di equilibrio con l’alcol fa che si mantengo quel dolore che si generò nei miei antenati e che fino ad oggi continua a persistere”.

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