Il giovane cantautore Giuseppe Russo, sarà insignito del Premio Miniera il prossimo sabato 6 maggio presso la Fondazione Foqus. Sarà un grande evento gratuito, aperto a tutti che inizerà a partire dalle ore 18:00. Giuseppe Russo riceverà il Premio Miniera insieme ad altri colleghi del calibro di Michele Selillo, Dario Sansone, Ciccio Merolla, Gabriele Esposito e tanti altri.

Oltre a scrivere e cantare i suoi testi, Giuseppe è un grande pianista, ciò gli permette di affinare l’arrangiamento delle sue melodie. Uno dei brani di maggiore successo di Russo è senza dubbio “Raccontami” uscito nel 2019 e che ad oggi vanta quasi 50 mila visualizzazioni su youtube. Una canzone che parla d’amore e lo fa con una leggerezza disarmante rendendo più che piacevole l’ascolto.

Intervista a Giuseppe Russo

Ciao Giuseppe, partiamo subito dall’evento. Sarai uno dei cantautori insigniti del Premio Miniera, che effetto si prova?
“Ciao Stefano, piacere di conoscere te e la redazione di Gridalo.net, Miniera per me rappresenta una seconda casa, uno di quei posti in cui fin da subito crei legami speciali. Salvatore fin dall’inizio ha sempre creduto in me e nella mia musica, anzi colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente.”

“La felicità attraverso il riscatto” sarà il tema dell’evento. Credi che la musica possa aiutare i giovani con un trascorso difficile a riscattarsi? Inoltre, che consiglio vuoi dare a chi muove i primi passi in questo mondo?
“La musica può aprire alla possibilità di essere degli uomini migliori, di tirare fuori il meglio di noi. Ovviamente resta un mezzo, dipende poi dalla parte che si insiste a tirar fuori. Per me il riscatto avviene nel momento in cui l’animo di chi vive contesti difficili si sensibilizza verso messaggi di speranza, d’amore, di denuncia, purché siano validi di testimonianza alla società. È quello per me il vero riscatto. Il consiglio che potrei dare è lo stesso che ho sempre dato a me stesso, dedicarsi allo studio serio di uno strumento, che sia la voce, il pianoforte, chitarra non importa, affinché attraverso di esso si crei quel legame che ci tiene connessi sulla strada della continua conoscenza di se.”

Al canto hai unito la passione per il pianoforte, com’è nata e come hai fatto a portarle avanti entrambe?
“Come anticipavo prima ho approcciato ad entrambe all’inizio, poi si studia seriamente per approfondire. Più o meno li ho scoperti all’età di 3 anni, i miei si accorgevano che ero intonato e portavo il tempo col piede, così mi regalarono una tastiera e da lì iniziai a suonare le melodie che cantavo.”

La tua è una voce melodica che ben si presta all’allegria e alla leggerezza dell’ascolto. Cosa vuoi comunicare con i tuoi brani?
“Ti ringrazio. Il desiderio sarebbe quello di essere testimone del mio tempo, mi affascinano le storie di chi è riuscito a lasciare il segno della propria esistenza, chi ha dato la propria visione delle cose attraverso la musica o qualsiasi altro mezzo di espressione. Lascio però che sia il pubblico ad individuarne i messaggi e se sono abbastanza forti da condividerli. Io provo a raccontarmi e provo a farlo con personalità, il resto verrà da se.”

Prossimi progetti in vista?
“Tanti. Guarda ti annuncio solo il prossimo dicendoti che ha a che fare con Yuri Salvatore, il cui cognome non ha bisogno di presentazioni. Ho avuto il piacere di diventarne amico già da un po’ e sono estremamente onorato di essere riuscito a creare con lui un feeling in musica. Per me la sua voce ed il suo animo saranno presto noti al panorama Napoletano. Il resto lo scoprirete subito dopo i festeggiamenti dello scudetto.”

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