Non sono ancora note le cause del decesso ma quel che è certo è che oggi Napoli e i Quartieri Spagnoli in particolare, piangono la scomparsa dell’attore Sergio Solli. Nato proprio nei vicoli dei Quartieri, il drammaturgo si è spento all’età di 78 anni.
Sergio Solli fu scovato dal grande Eduardo De Filippo che lo rese partecipe di molte sue opere come “Natale in Casa Cupiello“, “Il sindaco del Rione Sanità“, “Gli esami non finiscono mai” e tante altre. La sua brillante carriera proseguì fianco a fianco con un altro grande personaggio della cultura napoletana, Luciano De Crescenzo. Tra gli altri grandi successi, lo ricordiamo per alcune fiction come “Elisa di Rivombrosa“, “Distretto di polizia” e “Nonno Felice“.
Gli umili inizi di Sergio Solli ai Quartieri Spagnoli
Sergio Solli, nato ai Quartieri Spagnoli, lavorò come parrucchiere professionista presso San Pasquale a Chiaia nel Salone di bellezza del padre. Ritenuto molto bravo nel suo mestiere ma la sua vera passione, la sua vera vocazione, era un’altra, ben diversa. Iniziò a frequentare laboratori teatrali e ad esibirsi in piccoli teatri fin quando arrivò la svolta di una vita, la chiamata del padre della drammaturgia partenopea, Eduardo De Filippo. Una collaborazione proficua che portò la popolarità del giovane Solli alle stelle.
Il teatro fu il suo ambiente naturale, sia con Eduardo che con De Crescenzo. Negli anni però si adattò anche alla televisione accrescendo la sua popolarità scoppiata poi con il grande schermo. Oltre alle serie televisive infatti Sergio Solli ha preso parte a film di successo come “Il postino” di Massimo Troisi e “To Rome with Love” di Woody Allen.
Il provino con Eduardo
Quando Sergio Solli aveva 26 anni e lavorava come parrucchiere, lo scenografo di Eduardo, Bruno Garofalo (è stato proprio lui ad annunciarne la morte poche ore fa) gli chiese di presentarsi per un provino. Luca De Filippo, figlio del drammaturgo e uno dei principali attori della scena, dovette allontarsi per qualche tempo a causa della leva militare. Solli non se lo fece ripetere due volte e si presentò al cospetto del figlio di Scarpetta. Non aveva grandi aspettative, non aveva mai pensato davvero di fare l’attore, voleva sentirsi dire soltanto dal suo idolo quanto fosse bravo. Eduardo invece non fiatò, non disse una parola durante il provino. Quando Solli terminò la sua interpretazione il drammaturgo lasciò il teatro. Il giorno dopo Solli ricevette il copione. Si sarebbe esibito soltanto 12 giorni dopo a Firenze insieme al suo idolo.