L’Italia è da sempre, oltre che un paese di immigrazione, soprattutto un paese di emigrazione: il bilancio tra immigrati ed emigrati è infatti negativo. Attualmente sono più di 5,8 milioni gli Italiani che risiedono all’estero, di cui 1,2 milioni con un’ età compresa tra i 18 e i 34 anni.
Un fenomeno che ha radici profonde. I primi flussi migratori consistenti si sono verificati nel XVIII secolo e nel tempo non sono mai stati significativamente interrotti. Negli ultimi anni anzi, si è registrato un netto aumento. Nel nostro paese ricordiamo che si verificano sia migrazioni interne (dal Sud per raggiungere il Nord) che migrazioni esterne (dal nostro paese verso l’estero). I dati che emergono dal dossier regionale Caritas sono decisamente preoccupanti: negli ultimi dieci anni un milione e 136 mila giovani, per lo più laureati, hanno lasciato la loro casa, la loro famiglia, i loro amici per cercare un’occupazione al Nord proprio attraverso l’emigrazione; 329 mila di loro sono campani. Di questi 170 mila (ovvero il 15 % del totale dei migranti verso il Nord) partono da Napoli.
Molti altri invece la stabilità l’hanno cercata direttamente all’estero, salutando in maniera spesso definitiva il nostro Bel Paese. Secondo i dati dell’AIRE infatti, il 9,8% degli oltre 59,7 milioni di italiani residenti in Italia vive attualmente all’estero (leggi di più su “Rapporto Italiani nel Mondo Migrantes, mobilità italiana“). Di questi giovani che sono andati a cercare fortuna all’estero, rimboccandosi le maniche con coraggio e dedizione abbiamo avuto il piacere di conoscere Danilo, con il quale abbiamo avuto una piacevole -e a tratti malinconica- chiacchierata.
Danilo è partito alla volta della Francia per iniziare la sua carriera da chef ormai già qualche anno fa. Era entrato a contatto con tale realtà lavorativa già l’anno prima di trasferirsi definitivamente svolgendo un tirocinio a Bordeaux. Poi la chiamata che ha cambiato la sua vita: l’opportunità di dare uno slancio alla sua carriera da giovanissimo e di iniziare un nuovo percorso lavorativo nella città del vino. A Danilo abbiamo rivolto poche e dirette domande, che ci hanno permesso di intuire il coraggio che ci vuole per fare una tale scelta.
L’intervista a Danilo e la sua storia di emigrazione
Ciao Danilo. Oramai sei in Francia da tempo, ma ti ricordi hai provato quando hai lasciato la tua città alla volta dell’estero?
“Quando capii di dover lasciare la mia terra per far carriera fuori provai davvero tanta rabbia, tristezza e angoscia. Per fortuna avevo anche tanta forza interiore che mi spingeva ad andare via per imparare cose nuove e vivere a pieno la mia vita”
Consideri mai la possibilità di tornare a cercare lavoro in Italia?
“Sì, l’ho sempre considerata, ma lo farei solo se ne valesse veramente la pena a livello economico, contrattuale o come esperienza.”
È stato facile adattarsi a un nuovo stile di vita in un nuovo paese che non parla la tua lingua?
“Diciamo che avevo delle piccole competenze linguistiche apprese a scuola. Mancava solo la parte finale, cioè quella di applicazione nella vita reale e non è stato per niente semplice. Mi hanno aiutato molto alcune persone conosciute sul posto.”
Quando torni in Italia, ti balena mai in testa l idea di tornare a vivere qui?
“Spesso…. Quando sono qui (a Bordeaux, ndr) vorrei tornare in Italia (per stare con la mia famiglia, rincontrare i miei amici, rivivere a pieno le tradizioni, le feste ecc…). Ma poi torno in Italia guardo il degrado in cui la gente è costretta a vivere sopportando inefficienze continue e disservizi e subito torna la voglia di mettermi sul primo aereo per l’estero e partire immediatamente.”
Cosa cambieresti della tua vita all’estero?
“Al momento credo che cambierei lavoro per poter apprendere nuove tecniche e conoscere nuove persone… ma del resto nulla.”
Salutiamo Danilo con un pizzico di nostalgia sperando di rivederlo un giorno a casa. Nel frattempo però lo ringraziamo per la chiacchierata e gli facciamo un grande in bocca al lupo per le sue future avventure.