Durante la giornata di ieri, la Guardia di Finanza ha confiscato oltre 600 prodotti, tutta merce contraffatta, presso le bancarelle al cospetto del Murale di Maradona. Dalle indagini è risultato anche che i venditori differenziavano il prezzo a seconda dell’acquirente.
Hanno usato il buon nome di Diego Armando Maradona a scopo di lucro. Non ci sono altre forme per spiegare cosa è successo innanzi al murale divenuto ormai famoso in tutto il mondo. I venditori, senza licenza alcuna, vendevano quotidianamente centinaia d articoli relativi al Pibe de Oro. A ciò si aggiunge anche la vendita di cibi e bevande, sempre senza autorizzazione. Come se non bastasse, questi venditori chiedevano delle offerte per fotografarsi insieme all’altare o al murale.
Murale Maradona profanato dagli stessi quarteriani
Largo Maradona, così è nota via Emanuele De Deo, è diventato meta di pellegrinaggio da parte di tifosi e turisti. Ogni giorno, e anche di notte, migliaia di visitatori si presentano al suo cospetto per omaggiarlo e respirare l’aria sacra che aleggia attorno al murale dei Quartieri Spagnoli. Tante però sono le questioni da risolvere, a partire dal famoso cartello: “Proprietà privata” che ha fatto molto scalpore nelle ultime settimana.
Secondo un’intervista di Voce di Napoli, il Comune avrebbe concesso la gestione a privati. Questi stessi privati però si sono giustificati che il cancello, e quindi il cartello, fossero necessari per evitare il furto della merce relativa a Maradona. Merce che oggi è risultata essere contraffatta.
Susi Esposito, insieme al papà colei che gestisce le attività relative al largo dove c’è il murale ha spiegato “Siamo autorizzati a mettere il cancello. Il largo è proprietà privata. L’abbiamo acquisito dal Comune per poterlo gestire senza problemi e in piena legalità, attività commerciali comprese. Il cancello è stato installato per motivi di sicurezza, in quanto di notte l’area è incustodita e può diventare ritrovo di persone ma c’è anche il pericolo che possa essere rubato qualcosa“.
Operazione allargata
L’operazione della Guardia di Finanza rientra in un più ampio e diversificato piano di controllo del territorio e di contrasto alle varie forme di abusivismo, a tutela della legalità economica e del made in Italy, che, nel solo nell’arco degli ultimi due mesi, ha fatto registrare 106 interventi repressivi, 79 soggetti denunciati all’Autorità giudiziaria e 15 persone segnalate all’Autorità amministrativa, con sequestri complessivi di oltre 700 mila articoli.