Recentemente è avvenuta l’inaugurazione del dipartimento di Professioni Sanitarie della facoltà di Medicina della Federico II a Scampia, cosa fondamentale per dare nuovo slancio e vigore alla difficile realtà territoriale. Al contempo, però, si è profilata per il Comune di Napoli una situazione d’emergenza logistica, derivante da una scarsa manutenzione edilizia. Note, infatti, sono le condizioni di degrado di diverse strutture dell’università pubblica più antica d’Italia, ospitata dal Nuovo Policlinico. Qua, infatti, si sono verificate svariate problematiche inerenti la tenuta stagna del complesso e, paradossalmente, ciò è avvenuto proprio nel giorno d’avvio della sede di Scampia. Dunque, il lavoro del Comune deve essere considerato solo agli albori, date le precarie condizioni in cui versano svariate realtà istituzionali.
Nuovo Policlinico di Napoli, una struttura fatiscente
Diversi edifici all’interno del complesso ospedaliero-universitario sono fatiscenti. Dagli esterni delle strutture si intravede l’anima di ferro del calcestruzzo. C’è un costante rischio di caduta di calcinacci e le infiltrazioni d’acqua possono essere sempre all’ordine del giorno in caso di acquazzoni. Nella giornata del 13 ottobre pochi millimetri d’acqua sono stati sufficienti a rendere inagibili diverse aule dell’edificio 1. Le infiltrazioni d’acqua hanno inibito il regolare svolgimento delle lezioni. Sebbene gli addetti abbiano provato a circoscrivere la situazione usando dei secchi per raccogliere le perdite provenienti dal soffitto, non c’è stato alcun modo di evitare l’evacuazione dall’aula.
I corsisti con matricola pari hanno, infatti, dovuto “traslocare” nell’aula dell’edificio 2, che già ospitava i dispari. Il disagio è stato considerevole, dato che si è venuto a creare un sovraffollamento di studenti, costringendone vari a seguire le lezioni in piedi. Il dato allarmante è che a provocare tutto ciò è stata una precipitazione che segnava il passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale. Ci si chiede come il Policlinico potrà sopportare il clima invernale, viste le pessime premesse.
La reazione degli studenti
Dopo l’accaduto gli studenti, attori principali del mondo universitario, hanno giustamente esternato la loro frustrazione per l’obsolescenza e la scarsa manutenzione del Policlinico. Innumerevoli sono state le critiche rivolte, soprattutto, alla inefficienza della struttura e, anche, alle strumentazioni didattiche che non sono più in linea coi tempi. D’altronde è annoso il problema legato alla mancanza di spazi e aule attrezzate che permettano un’agevole e proficua fruizione dei contenuti. In sostanza, si presenta sempre in mille forme differenti la questione, di ben più ampio respiro, legata ad un maggiore finanziamento del comparto sanità. Sarebbe, in conclusione, d’uopo una profonda modernizzazione strutturale per riportare il Policlinico agli antichi fasti.