Il prossimo 14 novembre, allo Stadio Olimpico di Roma, andrà in scena la terza edizione della Partita della Pace voluta da Papa Francesco. Maradona fu un grande sostenitore dell’iniziativa del Pontefice, ed egli stesso era sceso in campo in una delle edizioni precedenti: proprio per questo la gara sarà giocata anche in suo onore. Durante il match ci sarà un omaggio a Maradona, tramite l’uso di una tecnologia olografica Holonet, che regalerà agli spettatori uno spettacolare show, che riporterà a galla emozioni e ricordi, permettendo a tutti di sentire Diego ancora presente. Un primo omaggio avverrà già il 10 ottobre alle ore 10.Simbolicamente i biglietti per le curve e i distinti avranno un valore di 10€. Sarà presente all’evento l’intera famiglia di Maradona, per la prima volta tutta riunita.
A prendere parte alla partita evento ci saranno calciatori di diversi credi religiosi, tra cui Immobile, Ferrara, Kumbulla, Ronaldinho, Caniggia e Stoichkov. Sostenitori dell’iniziativa sono campioni del calibro di Messi, Dybala, Suárez, Mourinho, Ronaldinho, Dani Alves, Buffon, Di María, Rakitic e Maxi Rodriguez.
Perché non organizzare la partita in onore di Maradona a Napoli?
L’omaggio è senza dubbio un’iniziativa importante, come lo è ancor di più il suo fine benefico: sostenere la pace in tempi di guerra. Ma viene automatico storcere un po’ il naso. Perché non organizzare l’omaggio a Diego Armando Maradona nello stadio che porta il suo nome? C’è poco o nulla che legava il campione all’impianto capitolino, se non il suo furente “hijos de puta” nei confronti di chi fischiava l’inno argentino nel corso della finale di Italia 90. Lo stesso Ciro Ferrara, compagno di Diego al Napoli, è tra i testimonial dell’evento. Già la Finalissima tra Argentina e Italia, altro match, stavolta ufficiale, pensato in onore di Diego sarebbe dovuto andare in scena a Napoli: il capoluogo campano avrebbe unito simbolicamente le due patrie del campione albiceleste. Rimase tuttavia solo una suggestione, ed alla fine si virò su Wembley, a Londra. Ancora una volta la città di Napoli è inspiegabilmente tagliata fuori, anche in eventi di beneficenza.