Canto e recitazione, sono queste le passioni di Michele Selillo. Vera e propria Star dei Quartieri Spagnoli che negli ultimi anni sta emergendo a gran voce sul panorama musicale napoletano. “Pe’ ce fà ‘nnammurà“, “Turnammece a vasà” e “Balla nennè” sono solo alcuni dei suoi più grandi successi. Brani caratterizzati dall’amore verso la sua città e i vicoli del suo quartiere. Una musica elegante e romantica che richiama alcuni grandi del passato partenopeo.

Sabato 8 ottobre, Michele Selillo, condividerà il palco, per la festa dei Quartieri Spagnoli a Largo Montecalvario, con Livio Cori e Ivan Granatino. Una serata all’insegna dello svago con un importante messaggio sullo sfondo, riqualificare un territorio etichettato tutt’oggi come pericoloso.

Di seguito l’intervista completa a Michele Selillo.

Ciao Michele, sabato ti esibirai alla Festa dei Quartieri Spagnoli. Che emozione provi a cantare nel luogo in cui sei cresciuto?
“Sarà un’emozione fortissima cantare per il mio quartiere. A piazza Montecalvario giocavo con gli amici a pallone. Per noi non era una semplice piazza, ma un vero e proprio stadio. Il palco sarà allestito davanti alla mia prima scuola d’infanzia, la Paisiello. Mi esibirò a pochi passi dal Teatro Nuovo dove, agli esordi, volutamente, feci il mio primo concerto con lo scopo di portare a teatro quante più persone del territorio. Due vicoletti più giù ho scoperto l’amore. Era li che abitava la mia prima fidanzata”.

Con te ci saranno anche Livio Cori e Ivan Granatino. Tre cantanti diversi con un unico comune denominatore: Napoli. Che messaggio volete mandare?
“Sì, tre stili e tre voci diverse. Ognuno, a modo proprio, racconterà la sua Napoli”.

Soffermiamoci su di te. Quando e come è nata la tua passione per la musica?
“La mia passione per la musica é nata guardando Fiorello in TV. Presentava un programma che si chiamava: “Karaoke”. Devi sapere poi che mio nonno e mio zio cantavano sempre nelle feste di famiglia. Amavo tanto guardarli mentre si esibivano. Chiesi ai miei genitori di regalarmi il karaoke e con mia sorella Laura passavamo intere giornate ad incidere cassette. Successivamente ho scoperto la recitazione e infine mi sono dedicato alla musica cantautorale”.

Michele Selillo in concerto

Ti ispiri a qualche autore in particolare?
“A me piacciono molto questi cantautori: Eduardo De Crescenzo, Pino Daniele, Ivano Fossati e Renato Zero“.

Le tue canzoni sono ricche di amore e speranza, sentimenti spesso legati alla città. Quanto è stata importante Napoli nel tuo percorso?
“Napoli é una bellissima città. In più di una canzone mi sono ispirato alla realtà che mi circonda come in “Balla nenné”. Ed ancora, in “Pe’ ce fa ‘nnammurá” il video é stato interamente girato sui Quartieri Spagnoli. Ho voluto far conoscere, a chi ascolta la mia musica, tutte le strade della mia infanzia. Sono orgoglioso di essere nato a Napoli e adoro parlare in dialetto. In effetti ho scritto due album tutti in lingua napoletana.”

Michele Selillo e band

Torniamo alla Festa dei Quartieri Spagnoli. Sarà l’occasione per riqualificare e rivalutare, per l’ennesima volta, un territorio etichettato come “pericoloso”. Cosa ne pensi?
“I Quartieri Spagnoli profumano di storia, di cultura e di caffè come quelli che spesso ci offriamo nel palazzo o da un basso all’altro scambiando due chiacchiere con il vicino. Il quartiere é sinonimo di musica, anche ad alto volume. Sapete perché? A noi piace condividere! I Quartieri Spagnoli sono spesso denigrati e offesi, ma in realtà é popolata da gente che non si é mai arresa. Sabato sera, grazie a Luigi Carbone e a tutta l’amministrazione comunale, sarà una serata di festa per tutto il quartiere, ma anche per i turisti che ogni giorno passeggiano tranquillamente e affollano le nostre strade.”

La musica, secondo te, può aiutare i giovani a trovare la retta via?
“Certo, la musica può essere una grande alternativa alla strada. Come in tutti i lavori, occupa gran parte delle giornate. Per fare musica ci vuole impegno, dedizione e tanto sacrificio. Ti apre la mente, ma soprattutto aiuta ad ascoltare il cuore”.

Hai dei progetti in cantiere?
“Si, ci sono delle serate in programma. Presenzierò a feste private, di piazza e qualcuna in teatro. Inoltre, sto scrivendo anche altri brani che saranno prodotti e distribuiti dalla mia casa discografica, la storica Zeus Record“.

Vuoi salutare i nostri lettori con un messaggio?
“Ringrazio tutti i lettori di Gridalo, soprattutto a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere l’intervista per intero. Vi aspetto sabato e ai prossimi live”.

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