“Vesuvio Erutta: tutta Napoli è distrutta! Vesuvio erutta!” sono queste le vergognose e razziste righe che, sovente, vengono cantate da diverse tifoserie del Nord Italia nei confronti dei Napoletani, sugli accordi di “Freed from Desire“ di Gala Rizzatto. Oggi il gettonato coro razzista antimeridionale è scaricabile, ascoltabile e condivisibile su Spotify ed Apple Music. Basta aprire l’app, digitare “Vesuvio” e il coro sarà immediatamente rintracciabile ed ascoltabile da chiunque come fosse l’ultima hit di Dua Lipa. Chissà se la stessa Gala si aspettasse che la sua hit più famosa sarebbe stata, dopo 26 anni utilizzata per questo scopo. L’artista utilizza lo pseudonimo di Ultras United trincerandosi, di fatto, dietro un nome qualsiasi per gettare fango sul mondo del tifo che nulla ha a che vedere con ciò. La sua viltà si manifesta ancora attraverso l’uso del modificatore vocale che, perciò, rende impossibile una precisa identificazione. Ciò ad ulteriore dimostrazione di come sia una delle tante persone che, pur non assumendosi la responsabilità materiale e intellettuale delle parole espresse, non fa che riempire il palcoscenico calcistico di odio e discriminazione gratuita.
Vesuvio Erutta non è tifare: è razzismo
Il calcio è fatto dagli Ultras. Il Liverpool non sarebbe la squadra affascinante che è senza i tifosi della Kop ad intonare “You’ll Never Walk Alone“. I giocatori delle squadre più carismatiche al mondo non tremerebbero a Dortmund se non avessero davanti a loro il “Muro Giallo“. Durante la pandemia si giocava a porte chiuse e senza il calore del tifo sembrava di guardare uno sport senz’anima, privo della scintilla che solo gli spettatori sanno accendere. Insomma, il calcio, come si dice, è di chi lo ama e comportamenti denigratori non ne fanno parte. Senza il tifo capeggiato dagli Ultras il calcio non esisterebbe. Chi ha caricato il brano discriminatorio “Vesuvio Erutta” utilizzando lo pseudonimo di Ultras United infanga il concetto stesso di essere un Ultras.
A livello di tifo il campionato è iniziato nel peggiore dei modi e il razzismo dilaga
Siamo solo alla quinta giornata di Serie A, eppure già ci sono stati tanti episodi discriminatori. Il Napoli è sceso in campo fisicamente a Verona, a Firenze e a Roma e in tutte e tre le circostanze le tifoserie di casa hanno intonato “Vesuvio Erutta”. A Firenze un tifoso si è preso la briga di schiaffeggiare Luciano Spalletti dopo aver passato l’intero match a denigrare sua madre. Vesuvio Erutta è stata addirittura cantata in partite nelle quali il Napoli non c’entrava nulla: in Spezia-Sassuolo e soprattutto nel Derby di Milano. Nel 2022 ci si diverte ad inneggiare alla morte di migliaia di persone. Tali comportamenti molesti rappresentano quanto di più nefando ci sia per il mondo dello sport e gettano un’onta sull’intera nazione. Le sanzioni a riguardo dovrebbero essere prese sempre a livello individuale sommando il daspo a multe pecuniarie, nei confronti di coloro i quali, adoperando tali condotte, osano definirsi tifosi.