L‘addio di Koulibaly, direzione Chelsea, è ormai ufficiale, e proprio all’alba della stagione nella quale sarebbe stato il capitano azzurro ma, nonostante ciò, a Napoli rimarrà immortale. Quando si parla del senegalese, per la storia che questi ha scritto all’ombra del Vesuvio, si penserà sempre al giorno in cui ottenne nel cuore dei tifosi, appunto, l’immortalità.
Se glielo si chiede, un vero tifoso del Napoli saprà sempre dire cosa stava facendo quella notte, il 22 aprile del 2018. Che cos’è l’immortalità? Banalmente il concetto di sopravvivere in eterno. Secondo i canoni dell’antica Grecia “Immortale” è colui che trascende i limiti del comune “essere umano“: in poche parole un dio. La magia del calcio può fare miracoli, fin tanto che le gesta di un singolo possono imprimersi nella gloria eterna e nella memoria dei tifosi. Quello 0-1 targato Koulibaly all’Allianz Stadium, sebbene sia stato inutile ai fini della vittoria dello scudetto, abbaglierà per sempre il cuore dei tifosi.
Il goal immortale di Koulibaly allo Stadium
Siamo agli sgoccioli della stagione di Serie A 2017/18 e il Napoli è chiamato all’impresa: l’unico modo per tenere vivo il sogno scudetto è vincere all’Allianz Stadium. I tifosi sognano e ci credono, e corrono a migliaia a salutare il pullman diretto a Torino.
La gara inizia in una bolgia dei 40mila spettatori e, tra di essi, si sente forte l’urlo del settore ospiti partenopeo. Prevedibilmente, l’allenatore bianconero Massimilano Allegri punta all’ammazzare il ritmo della gara e correre quanto meno rischi possibili. Di fatto, la compagine juventina non rischia mai la giocata per andare in rete arroccandosi nella propria metà campo per 90 minuti. Il tiki taka di Sarri rende solo se trova spazi, ma questi latitano, e quando gli azzurri riescono ad arginare la barriera bianconera trovano pronto Gigi Buffon. Solo un miracolo avrebbe potuto sbloccare l’incontro.
All’88’ Buffon respinge il tiro-cross di Insigne anticipando Callejon e, mettendo fuori alla sinistra del palo lontano, concede calcio d’angolo per gli azzurri. Dalla bandierina si presenta lo stesso esterno spagnolo che, prontamente, fa partire il traversone a rientrare. Succede tutto in una manciata di secondi: Kalidou scappa via a Benatia che gli resta alle spalle e con un balzo sale fino alle stelle, ormai troppo in alto perché i difensori bianconeri possano opporsi. Schiaccia di testa sul primo palo cogliendo Buffon in controtempo. Rete! Napoli in vantaggio al 90′.
Una magnifica illusione
Il goal di Koulibaly, quello che lo rese immortale all’Allianz si rivelò essere una meteora. I più erano convinti che, a parità di calendario, tra le due rivali fosse proprio il Napoli ad avere la strada spianata verso il traguardo eppure 91 punti non furono sufficienti. La favola del grande Napoli di Sarri non ebbe lieto fine e Koulibaly stesso tradirà i partenopei nella giornata successiva, quando nella “Caporetto” di Firenze si vedrà sventolare un cartellino rosso nei primi 10 minuti, contribuendo alla disfatta finale. L’allenatore Maurizio Sarri più volte ripeté alle telecamere di “non ricordare chi avesse vinto i Mondiali del ’74: tutti parlano solo del calcio champagne proposto dall’Olanda di Johan Cruijff“. A Napoli vincere non è tutto ciò che conta. Napoli vive di emozioni. Kalidou Koulibaly non sarà ricordato come uno dei migliori difensori della storia del club e della Serie A; ma il nome del senegalese resterà scolpito in eterno, nel cuore dei supporters, per quell’emozione incomparabile regalata loro nella notte di Torino. Vincere è un sogno, ma l’immortalità non ha prezzo.