Napoli – La dispersione scolastica è un tema molto delicato, in particolar modo nella nostra città. I quartieri popolari, come anche molti comuni periferici, hanno raggiunto tassi elevatissimi nella fascia di età fino ai 16 anni, e quindi nella scuola dell’obbligo.

Per qualcuno il tasso di assenza a scuola era del 90 percento. Altri invece in classe non c’erano mai entrati. Contestano il reato, penale, di inosservanza dell’obbligo dell’istruzione dei figli minori, i carabinieri di Grumo Nevano (Napoli), ai genitori di venti bambini individuati e denunciati dai militari durante una serie di controlli contro la dispersione scolastica che da Grumo si sono estesi anche nella vicina Casandrino. Dagli accertamenti effettuati negli istituti comprensivi “Pascoli”, “Cirillo”, “Marconi” e “Torricelli”, insieme con i dirigenti scolastici e gli assistenti sociali, è emerso che 20 ragazzi, nonostante fossero iscritti in quelle scuole dallo scorso settembre 2021, non avevano rispettato l’obbligo di frequenza. Per qualcuno il tasso di assenza riscontrato è stato superiore al 90%. Altri invece a scuola non c’erano mai entrati.

Dispersione scolastica: problema Dad

Ad aumentare il numero dei bambini che non hanno frequentato la scuola negli ultimi due anni è stata la Dad. La Didattica a distanza infatti ha recato non pochi problemi alle famiglie con maggiori difficoltà. Tra chi non aveva un pc o internet e chi non poteva lasciare da soli i propri figli a casa, in molti non hanno potuto prendere parte alle lezioni con conseguenze catastrofiche.

Urge dunque un massiccio intervento per cercare di far rientrare l’allarme sempre più diffuso in periferia della dispersione scolastica. La scuola non è solo imparare le nozioni scientifiche ma è soprattutto una guida per la vita, è condivisione e interazione, scambi di idee e rapporti sociali. Cari ragazzi, senza scuola non si va da nessuna parte.

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