La conduttrice Sara Pinna

Pochi giorni fa, al termine del match valido per i Play out tra Vicenza e Cosenza, l’Italia intera ha assistito all’ennesimo episodio di discriminazione verso il Sud con le dichiarazioni di Sara Pinna, conduttrice dell’emittente vicentina. La presentatrice si era scagliata contro un bambino felice per la vittoria della sua squadra e lei, urtata probabilmente dallo scivolone del suo Vicenza, ha voluto ribadire la “supremazia” del Nord.

Non sono tardate però ad arrivare le scuse della giornalista. Come spesso accade infatti a frasi di questo genere seguono giustificazioni e discolpe. Dopo l’attacco dei social ai danni della Pinna e l’impatto mediatico delle sue dichiarazioni, non ha potuto fare altro che retrocedere di un passo.

“Frase sbagliata”: le scuse della giornalista

“Ribadisco le mie scuse al bambino, alla sua famiglia, ai tifosi del Cosenza e a tutti coloro che si sono sentiti offesi per una frase sbagliata che non rispecchia in alcun modo il mio pensiero e la mia sensibilità”.

“Io stessa sono di origini sarde. In Veneto per lavoro dei miei genitori. Quindi non vi erano in me le intenzioni maligne che mi vengono attribuite dai numerosi commenti sui canali social, molti dei quali hanno oltrepassato ogni limite di decenza e di legge, ma di questo si occuperà nelle sedi opportune la magistratura”. Queste le parole di Sara Pinna a TvA.

La posizione del Vicenza

Queste invece le parole della società del Vicenza che ha voluto dissociarsi completamente dall’accaduto: “In queste ultime ore, sui mezzi di informazione nazionali e sui profili social, è stato posto all’attenzione del pubblico e stigmatizzato, uno scambio di battute avvenuto in una trasmissione sportiva. Programma che commenta le partite della nostra squadra, sull’emittente locale TvA Vicenza.

Pur non essendo direttamente coinvolta, ma essendo stata citata, la società desidera dissociarsi con forza dalle frasi rivolte al piccolo tifoso cosentino. I valori dello sport e lo spirito di appartenenza, non possono mai diventare fonte di discriminazione territoriale, politica e di genere. Anzi, come società appartenente al Gruppo OTB, siamo in possesso di policy molto attente a queste tematiche. Le perseguiamo e cerchiamo di infondere a tutti i nostri collaboratori.

La società si augura che episodi simili non accadano più in futuro. Né sugli spalti, né sui mezzi di informazione e spera di poter ospitare in futuro, allo stadio Romeo Menti, qualora vi dovessero essere nuove sfide tra LR Vicenza e Cosenza, il piccolo tifoso e la sua famiglia. Questo per dimostrare che alcuni episodi spiacevoli non possono minare la reputazione e l’ospitalità della terra vicentina”.

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