Dichiarazioni pesanti, quelle rilasciate da ADL al termine della conferenza stampa del 30 maggio 2022 in cui si annunciava il ritiro di Castel di Sangro: “Faremo di tutto per riportare a Napoli lo Scudetto. Dobbiamo però essere tutti uniti, e se non ce la faremo non ci dovremo mai deprimere perché noi siamo il Napoli!“. Così De Laurentiis ha tuonato, tra gli applausi dei presenti.
Nel corso della disquisizione ADL aveva tenuto inoltre a precisare: “Credo che una continuità della Società Calcio Napoli, dalla mia presidenza in poi non ci sia mai stata in passato, al di là di due scudetti vinti perché si è avuto l’irripetibile migliore al mondo. Altrimenti bisognerebbe chiedersi, ma perché dal 1926 fino al primo scudetto (quanti anni sono passati?) non avete vinto nulla? Delle volte si dice ‘ADL non vuole vincere lo Scudetto’. ADL VUOL vincere lo Scudetto! Ma se inizio a parlare di Scudetto metto l’allenatore sotto il fuoco incrociato dei media, ed essendo questi il mio massimo collaboratore ritengo debba essere stra-protetto.”
ADL si è espresso anche sulla vicenda calciatori: “Mertens e Koulibaly devono scegliere tra i soldi e il privilegio di vivere a Napoli“, segnale che probabilmente non saranno fatti sforzi titanici dal punto di vista economico per trattenerli.
Uno scudetto che manca da 32 anni
Non si può in alcun modo dare torto ad ADL quando parla di continuità. Innegabilmente il Napoli si qualifica per le competizioni UEFA da 13 anni consecutivi. In questo arco di tempo va detto che gli azzurri hanno a più riprese lottato per lo Scudetto. Si possono considerare sicuramente le stagioni le stagioni de “la grande bellezza” di Sarri, ma anche negli anni di Mazzarri e Benitez, il Napoli era considerato l’outsider. Perfino Ancelotti, all’alba della sua disastrosa seconda annata, aveva dichiarato “Siamo stanchi dei secondi posti“. I Napoletani vivono questo sogno per poi vederlo sfumare da troppo tempo. Il ricordo passa per la sconfitta di Udine con un Higuain scatenato che ruggisce all’arbitro Irrati, o per le lacrime versate a Firenze in occasione dello “scudetto perso in albergo” fino a Empoli, con l’ancora bruciante rimonta subita.
Ciò che ADL non ha forse mai realmente compreso è che per i napoletani la vittoria è un di più. Il Napoli non si discute: si ama incondizionatamente. Come in tutte le storie d’amore possono esserci flessioni, contestazioni, ma la passione non finirà mai. E più che di vittoria i partenopei cercano emozioni, soddisfazioni, rivincite sul campo; e pretendono sudore e lo stesso amore da parte degli interpreti. La vittoria per 2-1 contro la Juventus è stata sufficiente per ricompattare l’ambiente nella gestione Gattuso. Una singola vittoria con La vecchia Signora può trasformare anche una stagione mediocre in una grande stagione. Possiamo citare tanti altri episodi: la vittoria per 3-1 in Champions League contro il Chelsea con doppietta di Lavezzi; il tiro a giro di Insigne contro il Borussia Dortmund e il Real Madrid; la vittoria a Torino con goal di Koulibaly. Ecco cosa riempie i napoletani d’orgoglio.
Probabilmente i supporter rimproverano questo, alla gestione di Spalletti, ancor di più della perdita dello scudetto: che spesso negli scontri diretti ci si nascondesse, tirando poco in porta. Il Napoli non ha mai brillato nelle gare che contavano per davvero. ADL chiede coesione intorno alla società e al proprio allenatore, ma anche società e allenatore devono meritarsi quell’amore, che resta incondizionato che si vinca o che si perda. Riportare a Napoli lo Scudetto è un sogno, ma prima innanzitutto bisogna spendere fino all’ultima goccia di sudore per la maglia azzurra.