Il 23 maggio del 1992 moriva Giovanni Falcone, assassinato insieme a sua moglie Francesca e ad alcuni membri della scorta personale nella famosa strage di Capaci. Oggi il magistrato torna a vivere tra le pagine del libro “Solo è il coraggio” di Roberto Saviano che la settimana scorsa è stato presentato a Napoli, ai Quartieri Spagnoli, luogo dove ha vissuto per tanti anni.

In un certo senso questi due grandi personaggi, Giovanni Falcone e Roberto Saviano, sono collegati tra loro nella continua e perpetua lotta alla malavita organizzata. Il primo in qualità di rappresentante della legge ed il secondo in qualità di scrittore/giornalista che ha aperto gli occhi a tanti suoi concittadini. Naturalmente altro elemento in comune è la vita privata, entrambi sempre con la scorta.

“Riparto dai Quartieri Spagnoli”

Dopo 16 anni lo scrittore Roberto Saviano è tornato quindi ai Quartieri Spagnoli in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Solo è il coraggio” tra gli applausi scroscianti dei presenti. Il romanzo narra le vicende della vita del giudice Giovanni Falcone. “Sono tornato dopo 16 anni”, inizia così l’intervento di Saviano alla fondazione Foqus ai Quartieri Spagnoli di Napoli, in occasione della presentazione del libro.

Saviano racconta del suo vissuto a Sant’Anna di Palazzo, luogo dove ha abitato per diversi anni, in cui da sempre il potere criminale la fa da padrona. A distanza di tempo però qualcosa sembra sia cambiato. Il quartiere sta vivendo una rinascita, grazie al flusso di turisti che arrivano ogni giorno e per la presenza della fondazione stessa, che rappresenta una realtà concreta per i giovani del territorio. “Certo c’è ancora tanto da fare” ha proseguito il noto scrittore che lancia anche delle dichiarazioni al nuovo sindaco Gaetano Manfredi. Sul neo primo cittadino partenopeo Saviano non giudica l’operato perché ancora troppo prematuro ma ribadisce un concetto: in queste realtà cosi difficili la priorità principale resta sempre la stessa, il lavoro.

Articolo di Alessandro Silva

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