Durante la partita di ieri tra Atalanta e Napoli, sullo stadio è comparso l’ennesimo striscione che conferma quanto razzismo ci sia nello sport più popolare del mondo, il calcio. “Di accogliervi in Italia oggi sono fiero, Benvenuti colerosi dal continente nero”, queste le parole diventate virali sul web.
La partita è terminata con un roboante 1-3 da parte degli azzurri ma il risultato è passato in secondo piano rispetto a ciò che è accaduto sugli spalti. Si tratta solo dell’ultimo episodio di razzismo nel calcio. Il Napoli, come altre squadre del sud, è spesso vittima del comportamento incivile dei supporters delle squadre del nord.
Razzismo nel calcio, Napoli vittima sacrificale
Il calcio e lo sport in generale è fatto di emozioni, di sconfitte, di vittorie ed anche di sfottò. Questi ultimi sono all’ordine del giorno da parte dei tifosi. Uno sfottò sportivo è lecito e migliora anche il senso di appartenenza verso la propria squadra che spesso si tramuta in senso di appartenenza per la propria città. In questo caso però la presa in giro non è affatto lecita, è stata una mera forma di razzismo bella e buona.
Eppure lo sport dovrebbe insegnare dei valori sani come la lealtà, l’inclusione, supporto verso il prossimo. Tutto questo non c’è più. Sono sempre più frequenti episodi di questo genere sugli stadi. Il fatto più grave è che in questo periodo di guerra (e post covid) c’è necessità di far implodere il razzismo ed invece la situazione non fa altro che peggiorare.
L’episodio di Verona
Altro episodio di razzismo nel calcio è quello che ha coinvolto i tifosi del Verona. A farne le spese, ancora una volta, è stato il Napoli. Proprio a proposito della guerra, i tifosi veronesi hanno affisso uno striscione all’esterno dello stadio, chiedendo a Putin di attaccare Napoli, scrivendo le coordinate della più grande città del mezzogiorno.
Il calcio ormai ha molto poco a che vedere con quei valori di cui sopra. Un gioco che si è trasformato in un vero e proprio business e che non insegna più nessuna qualità. I tifosi dovrebbero rendersi conto di ciò che sta accadendo del mondo e fare un passo indietro tornando al calcio d’un tempo.