L’Italia è affondata, è un dato di fatto, dopo la vittoria dell’Europeo ci si aspettava una facile qualificazione al Mondiale già durante la prima fase eliminatoria. Il rigore fallito da Jorginho contro la Svizzera è stato l’inizio di una caduta a ruota libera culminata con la sconfitta, in casa tra l’altro, contro la più che modesta ed umile Macedonia del Nord.

Quello di ieri sera è stato un match impari. Sulla carta l’Italia avrebbe dovuto fare la partita, palleggiare e con calma cercare il varco giusto. In effetti è stato così ma non c’è stata mai la cattiveria sotto porta da parte degli uomini di Mancini. D’altro canto anche la Macedonia ha fatto la partita che tutti ci aspettavamo. Difendersi con le unghie e con i denti. Ogni pallone allontanato dalla loro area di rigore era un clamoroso risultato e lo festeggiavano come un gol. Questo è lo spirito giusto. Le colpe sono solo degli azzurri.

L’aspetto più grave è ovviamente quello di non partecipare, neanche, al Mondiale in Qatar. Il primo Mondiale invernale che ci avrebbe dato la possibilità di cancellare finalmente quel ricordo nefasto con la Svezia del 2017. Gli italiani invece sono caduti di nuovo nell’incubo di assistere ad un Mondiale da spettatori.

Il perché ci si è arrivato a tutto questo è difficile capirlo. Quel che è certo è che la nazionale italiana può contare su una scelta davvero limitata a causa dei club di Serie A che prediligono acquistare e far giocare giocatori stranieri anziché dare spazio ai propri giovani. Le big di Serie A contano ormai pochissimi calciatori tra i titolari. Ieri sera la Juventus contava solo su Chiellini entrato nei minuti finali di gara. L’Inter era rappresentato dai soli Bastoni e Barella mentre il Milan dall’unico Florenzi. Del Napoli invece solo Insigne, su cui potrà contare fino a giugno, finché non si trasferirà a Toronto. Siamo giunti al punto di non ritorno, abbiamo toccato il fondo, è ora di dare un messaggio e partire dai giovani, non solo nel calcio.

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